Confermato lo sciopero dei giudici di pace dal 17 al 28 gennaio Unagipa, comunicato 14.01.2011
Giovedì 13 gennaio, nel pomeriggio, una delegazione dell'Unione Nazionale dei Giudici di Pace, unitamente alle altre rappresentanze di categoria, è stata ricevuta, presso la sede del Ministero della Giustizia in Via Arenula, dal Sottosegretario di Stato, Senatore Giacomo Caliendo.
L'incontro si è rilevato assolutamente deludente, evidenziando, da un lato, l'arroccamento del Sottosegretario Caliendo nelle sue posizioni negative in ordine alle principali istanze della categoria (continuità e previdenza), dall'altro, la situazione di stallo sugli altri punti salienti della riforma più volte trattati in precedenti incontri (autonomia degli uffici, incompatibilità, composizione dei consigli giudiziari, etc…), sui quali, a distanza di un anno, non sono stati ancora apportati cambiamenti rispetto all'originario progetto elaborato nel 2009.
Si è registrata la totale chiusura del Sottosegretario Caliendo sul riconoscimento a tutti della rinnovabilità dei mandati sino al compimento dei 75 anni, categoricamente escluso sia in sede di riforma, sia in sede di conversione in legge del d.l. milleproroghe, attualmente all'esame del Senato.
Resta in piedi una fumosa e discriminante norma transitoria, che mira, parole del Sottosegretario Caliendo, a “scadenzare” gradualmente i giudici di pace attualmente in servizio.
Del pari, il Sottosegretario Caliendo ha manifestato totale chiusura a qualsiasi forma di tutela previdenziale del giudice di pace, giustificandola dapprima sulla base di inesistenti ostacoli tecnici e dopo, a seguito dei rilievi mossi dall'Unione, sulla base di presunte e del pari inesistenti carenze di bilancio, rifiutando ogni tipo di suggerimento sull'argomento (copertura finanziaria).
In relazione al progetto di revisione degli organici riguardante 4700 giudici, presentata al C.S.M. per un parere, sui rilievi di contradditorietà con la previsione del progetto di riforma (che riduce l'organico a 3200 unità) e la pericolosità di una immissione massiccia di nuovi giudici, il Sottosegretario non ha fornito alcun chiarimento e giustificazione, affermando che trattasi di cosa diversa dalla riforma.
L'Unione ha denunciato la chiusura e la contraddittorietà del comportamento del Ministero che, durante gli incontri, ha manifestato generica disponibilità ad apportare modifiche al progetto di riforma, ed ha poi tentato per ben due volte ( nel dicembre 2009 e nel novembre 2010) di fare approvare al Consiglio dei Ministri un testo di riforma avversato dalla categoria tutta con cinque settimane di sciopero e , cosa gravissima, di avere presentato al CSM un progetto di revisione delle piante organiche degli uffici che consente una immediata immissione di nuovi giudici e l'avvio di nuovi concorsi in contrasto con l'esigenze degli uffici e di una razionale riforma.
In considerazione dell'esito assolutamente negativo dell'incontro, lo sciopero del 17-28 gennaio resta confermato.
L'Unione ha promosso ieri la presentazione al Senato di un emendamento al d.l. mille proroghe per la conferma di tutti i gdp fino a 75 anni.
Il Presidente Nazionale
(Gabriele Longo)
Il Segretario Generale
(Alberto Rossi)
15-01-2011 00:00
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