Sentenza

Comune - Rilascio di concessione edilizia illegittima - Disapplicazione - Conseguenze - Responsabilità aquiliana della P.A. - Insussistenza - Fondamento.

Non è ravvisabile un fatto illecito, dal quale sia derivato un danno ingiusto risarcibile, nella condotta di un comune che abbia rilasciato concessioni edilizie illegittime e, perciò, disapplicate, sulla base di norme tecniche di attuazione del P.R.G. anch'esse illegittime, siccome adottate in contrasto con l'art. 9 d.m. n. 1444/1968 in materia di distanze, non essendo configurabile un interesse pretensivo allo svolgimento di attività edilizia oggettivamente non consentita, né meritando tutela l'interesse al bene della vita correlato alle spese ed agli investimenti sostenuti in conseguenza dell'affidamento riposto nelle illegittime concessioni edilizie conseguite.

Si veda, in termini sostanzialmente conformi, Cass. Sez. I, sentenza n. 7479/2007: non è ravvisabile fatto illecito, dal quale sia derivato un danno ingiusto risarcibile, nel comportamento osservato dal Comune attestando l'efficacia di un pip, e rilasciando concessione edilizia rivelatasi poi illegittima per carenze progettuali in rapporto alle prescrizioni del pip, per questo annullata in autotutela dalla Provincia, non essendo configurabile un interesse pretensivo allo svolgimento di attività edilizia, oggettivamente non consentita, e mancando anche la colpa dell'amministrazione nell'attività informativa, consistente in dichiarazione di scienza, inidonea a ingenerare l'affidamento in ordine al possibile sfruttamento edilizio del terreno.