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Sentenza

I permessi accordati dalla "legge 104" al lavoratore portatore di un &...
I permessi accordati dalla "legge 104" al lavoratore portatore di un "handicap grave" hanno l'obiettivo di garantirne «una più agevole integrazione familiare e sociale», la loro fruizione dunque «non deve essere necessariamente diretta alle esigenze di cura
Corte di cassazione -sezione lavoro- Sentenza 25 settembre 2020 n. 20243 

L'articolo 33, comma 6, della legge n. 104 del 1992 è preordinato a garantire determinati diritti al portatore di handicap grave prevedendo la possibilità di usufruire alternativamente di permessi giornalieri (due ore) o mensili (tre giorni), di scegliere - ove possibile - una sede di lavoro più vicina al domicilio, di non essere trasferito in altra sede senza il suo consenso. Tutte queste garanzie, prosegue la decisione, operano all'interno del rapporto di lavoro e sono riconducibili all'art. 38 della Costituzione, «in quanto favoriscono l'assistenza sociale in via tendenzialmente mediata».

La Corte ricorda poi che anche i permessi dovuti ai familiari per l'assistenza ai disabili non vanno ricondotti alla sola "assistenza personale" ma involgono tutte quelle attività che il soggetto non sia in condizioni di compiere autonomamente. In questo senso l'abuso scatta soltanto quando l'utilizzo del permesso avvenga "per fini diversi dall'assistenza", da intendersi però come visto in senso ampio.

Se, dunque, argomenta la decisione, il diritto di fruire dei permessi da parte del familiare si pone comunque in relazione diretta con l'assistenza al disabile, il medesimo diritto riconosciuto al portatore di handicap «deve garantire alla persona disabile l'assistenza e l'integrazione sociale necessaria a ridurre l'impatto negativo della grave disabilità». L'utilizzo dei permessi da parte del lavoratore è, dunque, finalizzato «ad agevolare l'integrazione nella famiglia e nella società, integrazione che può essere compromessa da ritmi lavorativi che non considerino le condizioni svantaggiate sopportate».

L'articolo 1 della legge n. 104, infatti, prevede la piena integrazione del soggetto portatore di handicap nella famiglia, nel lavoro e nella società, per cui la concessione di agevolazioni consente di perseguire l'obiettivo di un proficuo inse
Avv. Antonino Sugamele

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