Dichiarati inammissibili gli emendamenti presentati al decreto legge sulla crescita che puntavano a reintrodurre la mediazione obbligatoria
Sono stati dichiarati inammissibili gli emendamenti presentati al decreto legge sulla crescita che puntavano a reintrodurre la mediazione obbligatoria, sia pure a termine fino al 2017. Tra gli altri emendamenti dichiarati inammissibili in commissione Industria del Senato, riferisce la relatrice Simona Vicari (Pdl), anche quelli sulla riforma delle Camere di Commercio. In tutto sono 86 le proposte dichiarate inammissibili sugli articoli 37 e 38. L'emendamento all'articolo 34 che prevedeva la trasformazione di Enit in Spa, riferisce ancora Vicari, è stato ritirato.
Le reazioni dell'Avvocatura
Anf: Perifano, decisione corretta - Associazioni dell'avvocatura soddisfatte della dichiarazione di inammissibilità arrivata dalla Commissione Industria del Senato sugli emendamenti al dl sviluppo che puntavano a reintrodurre la mediazione obbligatoria. "È stata ristabilita la correttezza dei percorsi parlamentari, perché questi emendamenti inseriti di soppiatto in una legge di conversione che parla di tutt'altro erano una forzatura inaccettabile, contro la quale giustamente l'Avvocatura ha fatto subito sentire , con forza, la sua voce", dichiara in una nota il segretario dell'Associazione Nazionale Forense, Ester Perifano.
Oua: un colpo alle lobby - Per l'Oua, L'Organizzazione unitaria dell'avvocatura, "è stato sventato l'ultimo colpo di mano delle lobby della privatizzazione della macchina giudiziaria, è stata così tutelata la decisione della Consulta che aveva bocciato l'obbligatorietà della mediazione. Un istituto che ha chiari profili di incostituzionalità". L'Oua chiede inoltre al ministro della Giustizia Severino di aprire un tavolo di concertazione su questo punto.
Avvocati Per la mediazione: un problema che esiste - Invito accolto da Lorenza Morello, presidente di Avvocati Per la Mediazione, che rileva: "È stata criticata la collocazione di un emendamento in un provvedimento che parlava di tutt'altro, e che per un riordino legislativo sarebbe stato da collocare altrove", ma "ciò non toglie che, mai come in questi giorni, carta stampata, web, radio e tv stanno finalmente parlando di mediazione". "Non è la mediazione ad avere fallito - aggiunge - ma la magistratura ordinaria, così come attualmente gestita e strutturata, ad aver fatto scappare gli investitori esteri che non sono disposti ad attendere 10 anni la soluzione di un problema che può bloccare il loro business, e che all'estero risolvono in un paio di mesi".(ANSA).
28-11-2012 18:10
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