Il danno differenziale.
L’ipotesi è quella del paziente salvato dall’infarto, ma a causa di un errore medico nella terapia subisce un ulteriore aggravamento all’integrità psicofisica, che già sarebbe conseguita dall’infarto. Sul piano del nesso di causa occorre distinguere i tipi di postumi in rapporto di concorrenza oppure di semplice coesistenza.17-08-2024 22:49 Avv. Antonino Sugamele
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